05/07/10

Anche tu qui?


Il ragazzo arrivò affannato, riuscì a salire sull'autobus per un pelo. Il conducente sbuffò e ripartì immediatamente.
Lui cercò un posto nell'autobus che era molto affollato quel giorno. In pochi attimi trovò un sedile occupato soltanto da una borsa. Girò gli occhi verso l'anziana proprietaria della borsa e le chiese "Scusi, cortesemente, è libero il posto?".
La signora liberò il posto così da lasciarlo accomodare di fianco a lei.
Lui ringraziò accennando appena col capo.
Lei riprese la lettura di quel vecchio romanzo d'amore con la copertina oramai ingiallita che il ragazzo aveva interrotto.
"Dev'essere un libro di quando lei era giovane" pensò tra sè il ragazzo e sorrise.
L'anziana lo notò, ma non capì il motivo per quel sorriso, così, con modo deciso ma gentile, gli chiese "Ho forse qualche particolare ridicolo, giovanotto?".
Lui si sentì colto in flagrante e rispose "Oh no! No signora. Affatto. Niente di tutto ciò, ridevo perché pensavo ai fatti miei".
"Sempre così fate, voi ragazzi. Pensate ai fatti vostri prima e dopo i pasti. Il resto del Mondo può andare alla malora, ma per voi giovani contate voi e voi stessi soltanto" disse lei in modo quasi collerico.
"Non dica così, signora, non è affatto vero che penso solo a me stesso... non sempre per lo meno. Non sarei qui, altrimenti" rispose lui un po' piccato.
"Bè scusami, sai, non volevo offenderti... è che questo è un periodo piuttosto difficile. Sono stata in ospedale per quasi un anno, tra analisi, operazioni, riabilitazioni eccetera... e mio nipote l'avrò visto sì e no quattro volte in tutto. E' il mio unico nipote, avrà grosso modo la tua età... tendo a generalizzare, come tutti i vecchi, no?"
"Oh signora, lei è tutt'altro che vecchia, suvvia, non dica così" disse il ragazzo. Non pensava affatto quello che aveva appena detto, ma vide lei sorridere e gli sembrò di aver fatto la cosa giusta.
"Sei gentile, davvero. Anche se, oramai, alla mia età riesco già a capire quando una persona parla perché pensa le cose o perché pensa faccia piacere sentirle ai vecchi" disse lei marcando ancora di più il sorriso sul suo viso rugoso.
Il ragazzo pensò che, se una qualsiasi delle fidanzate che aveva avuto in passato, avesse avuto la metà del sesto senso di questa vecchina, lui non sarebbe mai arrivato al terzo appuntamento.
"Bè comunque sia, si metta comoda signora, il viaggio è ancora lungo, vero?"
"Sì, hai ragione, forse è proprio il caso che mi metta a mio agio e finisca di leggere questo buon libro. Ma toglimi una curiosità figliolo.. come mai sei qui?"
"Eh... Sono qui perché in questo periodo ho perso l'ultima persona cui tenevo realmente, così mi sono aperto i polsi. Mi hanno trovato troppo tardi. La faccia che ha fatto la persona che mi ha trovato sarà il mio ultimo rimpianto. L'ultimo di tanti. Troppi. Rimpianti che pesano sulle mie spalle. Un peso che non riuscivo più a sopportare. Lei, invece?"
"Mi ha portato via un tumore. E mi ha messo seduta in questo autobus. Non so quale sia la destinazione che avrà. Ma d'altra parte non mi importa più" disse lei riprendendo il libro d'amore ingiallito "E ora, se non ti spiace, io avrei da leggere. Quando l'avrò finito potremo continuare a parlare, se vorrai".
"Io sono qui signora, non ho altri posti dove andare" disse lui sorridendo.

5 commenti:

  1. Bello, bello.
    E...auguri per tutto :)

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  2. davvero un post molto bello!!
    complimenti

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  3. certe volte me lo chiedo che potrebbe essere dopo la morte e se davvero la mia vita è valsa qualcosa...poi vedo mio figlio di 15 anni e penso forse si ne è valsa la pena....e se penso alle storie come quelle che hai raccontato penso che in fondo io non ho nulla di veramente grave per lamentarmi e penso "per ogni giorno ogni istante ogni attimo grazie mille" (883) scusa se sono po'retorica e ovvia ma io lo sento davvero

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  4. Non è retorica. E' un messaggio molto tenero.
    :-)

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  5. bellissimo davvero complimenti!
    elivince

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